A mia figlia
Quando ti abbraccio il mondo gira intorno a me
Io e te soli, in una giostra.
Un’orbita di carrozze, cavalli, zucche e principesse ci avvolge
mentre noi stiamo al centro, immobili
Mi stringi con le tue mani piccole e perfette
Miniature di mani, che in sé serbano il domani che verrà
Giorni belli o brutti non lo so
Ma prima o poi ci dovremo separare. E' certo.
Ti lascio e fuggi, libera come una farfalla
Corri e salti felice
Ti trastulli nel tuo mondo
Che un tempo fu anche mio, in un’epoca che non c’è più
A vederti il cuore mi si stringe
Come uno specchio opaco trafitto dai lampi della tua gioia
Della vita che instancabile si ricompone
E dalla primavera scende e dirada verso l’inverno.
La giostra non si ferma, non si può fermare
Girerà e per un po’ staremo ancora a guardarla, io e te, insieme
i nostri sguardi s’incroceranno sorpresi o forse dubbiosi
in istanti che vivranno per me di muta e dolce poesia